Il mio primo post da blogger…emozione e agitazione…vabbè here it goes!
Shanghai, 31 luglio 2017 (settimana 23 e 1 giorno di te inquilina del mio corpo)
Ho sempre avuto la presunzione (perché di questo un po’ si tratta secondo me) di avere qualcosa da dire più degli altri, di avere dei messaggi da lasciare ai posteri, anzi non ai posteri che è una cazzata, perché mica ho dei messaggi premonitori da dare loro, ma piuttosto al mondo inteso come tutto ciò che è esterno a me. Poi però il foglio bianco… il tempo che manca… il “ma e poi cosa scrivo” mi hanno sempre un po’ frenato. Tutto questo finché non ho scoperto che esistevi tu e allora ho capito che le cose che avevo da dire in realtà era imperativo che le dicessi a te. Penso che verosimilmente il mondo non sarà molto interessato a questi scritti, ma voglio sperare che tu lo sarai un giorno chissà. E se non sarà, andrà bene lo stesso, perché vedi cara Tora mia, a volte nella vita te ne devi un po’ fregare di ciò che pensa la gente, o di fare tutto ciò che fai con una logica e uno scopo chiaro, a volte conviene davvero fare ciò che uno sente e poi l’evoluzione e le conseguenze di queste azioni si vedranno.
Ora tu non lo sai ancora, ma io so che la nonna sicuramente leggerà queste righe con estremo interesse…d’altronde lei approva di molte cose che faccio, specialmente quando scrivo: facebook ci ha dato questo vantaggio e questo mezzo e lei si sbrodola spesso a leggermi. Poi questo giro le va bene un mondo che sto scrivendo in italiano e capirà tutto….che pacchia.
Cmq questo detto, eccomi qua: sono la tua mamma! Che parolone…accidenti! Un po’ mi viene un velo di magone a scriverla e a recitarla nella mia mente, questa frase. Pensa che io non avrei dovuta dirla mai, sai? Secondo la scienza io non sarei potuta diventare mamma mai: per qualche motivo, alla medicina non noto, le mie ovaie erano precocemente molto povere di ovociti e quindi impossibile per me concepire naturalmente o “artificialmente” una vita.
Ha! Bizzarro dirlo ora, che mi hai appena dato un calcio nella pancia…eppure è cosi!
Devo confessarti che ci avevo messo un po’ ad accettare questa sentenza di non maternità, non è stato un percorso facilissimo, ma ritengo che sia stato utile farlo per crescere e anche forse, per darti la possibilità di poi decidere di abitarmi.
Vedi, credo che nella vita sia molto importante affrontare le cose di petto…più mi conoscerai, più saprai che è vero e più probabilmente subirai le conseguenze di questo mio modus cogitandi e “ahite” operandi! Non sempre è facile fare questo…anzi purtroppo più la verità è scomoda, più farlo è difficile, però non penso che esista altro modo per vivere crescendo ed imparando. E quindi 3 anni fa ho intrapreso un percorso di esplorazione prima del problema (cliniche e test) e poi di accettazione di ciò che si rivelava la realtà del mio destino: non maternità.
Sai che tanti quando hanno Saputo che esistevi hanno pensato che ci fosse lo zampino del nonno Paolo? Mmmhhh chissà forse…lui sarebbe diventato matto sai? Mamma mia avrebbe perso la testa al pensiero di conoscerti e insegnarti tutte le cose che sapeva. Tante, ti sarebbero state utili credo e tante, invece, avrebbero complicato la vita a me: d’altronde chi ha conosciuto il nonno SA che non era una persona molto calma e composta. Direi che per usare un idioma che imparerai presto, insieme alle 300 lingue che ti farò imparare, l’era an bél sacradiu! Quindi credo che, un po’ perché ne condividi i geni e un po’ perché ne avresti condivisa la presenza, saresti stata influenzata tanto anche tu da lui. Un po’ come lo sono stata io o lo zio Andrea e anche un po’ lo zio Danio.
Ma passiamo oltre… del nonno Paolo torneremo a parlare, ma soprattutto ne sentirai tanto tanto parlare!
In realtà non so esattamente come strutturare questa mia “lettera” a te, che nel mio immaginario ora, vorrei durasse una vita, quindi non so bene a cosa voglio passare a parlare ora, ma so che ho tante cose da dirti.
Intanto ho una grandissima curiosità di conoscerti. Ti temo però: per qualche motivo ti immagino una persona forte e con un carattere deciso e non tanto perché tu sia mia, ma perché hai deciso tu di arrivare nella mia vita e mi hai lasciato senza scelta, parole e terreno sotto I piedi. Credimi in pochi hanno avuto questa capacità con la tua mamma, anzi puoi proprio dire che sei stata l’unica. Forse paradossalmente hai più risposte tu di me ai miei quesiti, allo stato attuale, perché essendo stata tua la decisione, avrai i tuoi buoni motivi per avere fatto questa scelta, ma nell’ordine normale delle cose sono io che ti dovrò guidare per un periodo ed essere tuo veicolo per vivere la tua vita e tracciare la tua strada e il tuo destino.
Direi che il tuo libro comincia virtualmente da qua… da queste mie parole che mi insegnerai anche tu a scrivere.
Ora tu sei nella mia pancia, hai 23 settimane e un giorno di vita, pesi più o meno 700 grammi e sei circa 28 cm. Ti fai sentire quando mangio qualcosa di dolce e quando faccio dei movimenti strani in palestra. Hai già avuto il singhiozzo e abbiamo già litigato perché mi hai fatto male all’ombelico. Non ti parlo tantissimo, ma ti penso costantemente e sto imparando ad amarti, o almeno penso che sia amore materno questo. Credo che non ti venga istantaneo, a me non è venuto, però non riesco più ad immaginare la mia vita senza di te, senza immaginarti nel mio futuro e senza incorporarti nelle mie scelte. Una cosa te la posso dire: sebbene non ti abbia ancora dichiarato amore innato, ti posso garantire che tutte le scelte che sto già facendo, sono solo fatte con te in mente e come priorità imperativa ed assoluta. Quello che io ritengo essere il TUO bene, ti posso assicurare che è la mia priorità, il mio motore e la mia motivazione. E che motivazione!
Che poi decisioni…ha! Mi fa strano scrivere questo, perché sebbene io mi ritenga una persona piuttosto decisa, ogni volta che devo arrivare ad una definizione di qualcosa, anche nella mia mente vengono valiate le varie opzioni, che poi appunto mi portano ad una scelta. Ecco da quando ci sei tu, tutto questo non c’è più! (cit. di Lucio che sentirai da quando nasci… ma questa è un’eredità dei nonni a cui non potrai esimerti). Dicevo questo processo ora non avviene: più spesso che no, ora, le decisioni arrivano formate nella mia mente. Mi sento come se qualcuno me le sussurrasse nelle orecchie e io credo solo che siano idee mie, invece no, secondo me! Penso una cosa per la prima volta ed è una decisione presa e granitica! La trovo molto bizzarra questa cosa qui, ma anche comoda ti dirò!
Il tuo nome per esempio: Andrea. Ricordo ancora quando l’ho deciso e come penso avrai capito, era la prima volta che lo pensavo. Ero solo di 5 o 6 settimane al massimo e stavo per andare a dormire. Come tu ben sai, prima di dormire ringraziamo per la giornata, per tutto ciò che ci è successo, chiediamo di proteggere tutta la nostra grandissima famiglia quella di sangue e quella di cuore, e ci affidiamo al nonno Paolo, alla Wilma, alla Elena, ai miei nonni tutti (tuoi bisnonni) e ai nonni dello zio Andrea e dello zio Danio (questa cosa qua loro non la sanno 🙂 ). Insomma dopo avere fatto questo, ho avuto un pensiero dal nulla ed è stato: “questo bambino si deve chiamare Andrea, e si chiamerà così sia che sia maschio sia che sia femmina”. E mi sono sorpresa di questa cosa, nel senso che il nome Andrea mi è sempre piaciuto, ma non avevo mai pensato che avrei chiamato i miei figli così, e invece, decisione arrivata formata nella mia mente. Solo un’altra volta ho sentito di una cosa simile, quando ho letto che J. K. Rowling, quando ha ideato Harry Potter (di cui tu ti zupperai tutti i libri presto perché la sottoscritta non vede l’ora di rileggerli) il personaggio di Harry le è saltato in mente formato, mentre era in treno improvvisamente. Ecco anche a me così più o meno.
Cmq a parte questa curiosità, la storia del tuo nome è questa.
Quella del secondo nome invece è andata che mi sentivo un po’ in colpa di non volerti dare il nome del nonno, qualora tu fossi stata maschio: vuoi mettere essere completamente omonima del nonno?! CIAO!!!! Quindi avevo deciso che casomai, fossi stata maschio (cosa che non ti nascondo, ho sperato a lungo), ti avrei chiamata Paolo di secondo nome. A quel punto per pars condicio, dovevo pensare a che secondo nome darti, qualora invece fossi stata femmina. E allora ho pensato che dovevi portare il nome della mamma del nonno, mia nonna Maria. La bisnonna Maria era una donna straordinaria, che aveva fatto solo la quinta elementare, ma che era dotata di un’intelligenza e una saggezza senza eguali. Non solo, chiunque l’abbia conosciuta, non può che testimoniare una grandissima forza fisica ed interiore, una schiettezza imbarazzante e un amore incondizionato per la sua famiglia. Mi amava molto e io l’ho amata molto anche io. È morta che io avevo solo 16 anni, e mi dispiace molto non avere avuto l’opportunità di conoscerla e parlarci da adulta. Sono certa che avrei avuto da imparare molto da lei e avrei potuto confrontarmi in maniera proficua da grande. Ma la vita va come deve andare, ricordatelo sempre, e considerato che il nonno Paolo morì solo 5 anni dopo, è andata meglio che la bisnonna Maria non fosse più al mondo, perché non sarebbe sopravvissuta al dolore.
Mi emoziona scrivere queste cose, ma le emozioni sono sempre una bella espressione dell’animo umano. Un grande dono che il Signore ci ha fatto. Mi piace ricordare queste cose e fare di questi pensieri, ma soprattutto mi piace un sacco che porterai il suo nome. Sento che sarà un tuo talismano di fortuna e forza e di tanto coraggio, perché quello la tua bisnonna Maria ne aveva a bizzeffe.
E così siamo arrivati al tuo acronimo, che penso diventerà la tua ossessione perché è già la mia. La parola AMO in italiano è l’abbreviazione di amore, che è senza dubbio la più bella parola del mondo e quindi tu raggruppi già tante cose e tanti concetti.
Che flash che ti sto scrivendo e ti sto indirizzando questi miei pensieri come se fossi già nata e di più come se tu potessi già leggerli. Credo che però se questa lettera deve risultarti autentica, devo scriverla in più battute e raccontarti un po’ di noi…di noi 2 in primis e poi anche della nostra famiglia, che conoscerai presto.
Direi che è tutto per ora, ma volevo solo aggiungere che sono molto onorata di essere la tua mamma e ti ringrazio di avermi dato la possibilità di scrivere queste parole.
A presto,
La tua mamma