Le sfide e la paura

Singapore, 5 novembre 2019

Ciao topolino mio,

Alla vigilia dei tuoi 2 anni ti scrivo qualche pensiero che ho fatto. Tante volte mi vengono in mente delle cose che ti voglio dire e poi me le annoto sul telefono e quando ho tempo o sono ispirata, elaboro.

Ecco questo è uno di quei momenti.

Sul mio telefono mi sono annotata la seguente cosa..te la scrivo come l’ho scritta: “when you are afraid just think it’s an experience” “take advantage of opportunities when you have the luxury to fail…cause there is no other bigger way to learn than when you fail!”

In realtà ce n’è un terzo, ma lo tengo per la prossima voltaJ.

Le due frasi credo che siano abbastanza self-explanatory ma elaboriamo, ti va?

Mi sono fermata a riflettere sulle volte in cui, nella tua vita, avrai paura a fare una cosa: non intendo paura inteso come vera e propria sensazione di terrore, ma più che altro intesa come quella sensazione di timore che nasce, quando non sei sicura che ce la farai. Sai, la nostra mente è un po’ pigra e ama rimanere appollaiata su una certezza e una routine che conosce, da cui sa cosa aspettarsi, anche se a volte questo comporta a noi di non crescere e metterci in gioco. Questa pigrona cosa fa per difendersi, quando teme di doversi elevare da quel posto comodo su cui è appoggiata? Ti mette paura…chiama la sua migliore amica insicurezza e insieme insinuano il dubbio che fallirai. Bizzarro a volte no, come possiamo essere bravi a sabotarci da sole no?

Ecco io ti dico, amore mio, non ascoltarla, la paura a volte è buona consigliera, vero..verissimo, ma non sempre. Quando si tratta di affrontare una sfida che ti farebbe crescere e potenzialmente migliorare la tua vita, non lo è e allora che devi fare? Devi depauperarla del suo potere! In che modo? Minimizzando il rischio. Quando hai paura, anzichè temere il fallimento, dai valore all’esperienza che indiscutibilmente farai nel portare a termine questa sfida…anche quando il risultato non sarà quello da te sperato.

Infatti ti dirò di più: quel momento sarà il momento in cui imparerai più di tutti, perché dovrai farti domande scomode come ad esempio, dove ho sbagliato? E se l’errore brucia, come faccio a rialzarmi dopo questa caduta? Lì in quel preciso momento, dimostrerai a te stessa di che pasta sei fatta!

Ti dò un altro strumento, e veniamo al mio secondo spunto di riflessione, non temere le sfide quando non hai molto da perdere e quando hai ancora il lusso di fare errori senza grosse conseguenze. Ti faccio un esempio pratico: quando ho aperto la mia prima società nel 2004, avevo paura e mi chiedevo ma che caspita stessi facendo? Ma poi dopo qualche incoraggiamento qua e là, mi sono detta “ma io che cos’ho da perdere? Caso mai ho solo da imparare”. Rifletti: nessuno aveva bisogno dei miei soldi, non avevo persone a carico, mariti, figli, e nessuno che avesse aspettative specifiche su di me. Sicuramente non avevo nessuno che si aspettasse da me, di diventare un’imprenditrice. Quindi mi sono detta, la peggiore cosa che mi può succedere è di imparare: pensa te che lusso!! E così fu e il resto lo sai!

Vero, a volte è anche questione di carattere, infatti io non ti sto dicendo di diventare imprenditrice, ma ti sto dicendo che non esiste esistenza senza sfide e quindi anche tu dovrai affrontare le tue: ho la presunzione di poterti dare un paio di dritte sul come affrontarle, visto che un po’ di esperienza me la sono fatta, visto che io amo vivere nella tana dei leoni…tu ci sei “solo” nata hahah!

OK basta non ti tedio oltre…sappi che ti amo follemente…che sei la versione migliore dei miei sogni e che ci sarò sempre come scudo dietro la tua schiena.

La mamma

Il tuo primo compleanno

Ciao amore finalmente faccio il post che avrei dovuto fare il 21 novembre…vabbè l’ho fatto allora ma te lo pubblico qua solo ora.

Eccotelo:

‘Stamattina mi sono svegliata con te e la nonna che siete entrate in camera mia…con le tue cosciotte in vista e il tuo sorriso a 3 dentini a metà. Apparentemente un giorno ordinario, ma non è proprio così..oggi compi un anno. È stato un anno di estremi direi…un anno cortissimo e un anno lunghissimo..un anno di estrema spensieratezza e un anno di grande responsabilità…un anno di nascita e un anno di grande crescità…un anno di piccoli cambiamenti e un anno di grandi sconvolgimenti…un anno di piccolissime lezioni che però hanno un valore così grande che non è misurabile. Nella mia vita ho imparato che certi eventi portano in seno degli insegnamenti che aprono dei mondi. Dei mondi completamente nuovi ai nostri occhi…mondi da osservare, da capire, da esplorare, da temere, da vivere, da assaporare, su cui imparare, su cui fallire, su cui alzarsi e cadere… e tu sei stata in grado di portare nella mia vita questo nuovo mondo: un mondo dove tu esisti e io sono la tua mamma. Facile dire che mondo bellissimo sia…ma tu sai che io non vivo di convenzioni e perciò nemmeno ora sosterrò questa teoria. Per me questo mondo è fantastico perché ho imparato tantissime cose nuove e difficili…ho imparato che la Patty di prima non esiste più così com’ero abituata a viverla, e non ti nascondo che il realizzarlo mi abbia penato un po’, ma ne esiste una semi nuova che vuole a tutti i costi tenersi dei tratti di quella vecchia, ma che nn può esimersi dal farsi travolgere da tutto ciò che tu rappresenti e che mi hai insegnato con il solo gesto di essere nata, Andrea. Tu mi hai insegnato cosa voglia dire amare incondizionatamente…so che per te darei la vita col sorriso…tu mi hai insegnato che nella vita nulla è impossibile e che bisogna essere sempre pronti alle sorprese esterne e anche interne…quelle reazioni che non potevi prevedere di avere ma che all’improvviso ti trovi a sentire. Tu mi hai aperto un nuovo libro…un’enciclopedia direi…di perché l’essere donna è così speciale: pensavo di rispettare l’essere femmina prima di averti, ma ora ha tutto un altro significato. Ti ringrazio di tutto, perché sei una persona veramente figa…sei proprio cool…sono molto onorata di essere la tua mamma e spero di riuscire a guidarti in maniera adeguata per il tutto il tempo di cui tu avrai bisogno. Ti prometto che lo farò al massimo delle mie capacità e se sbaglierò, ti chiedo scusa solo un po’, perché in questo mondo nessuno è perfetto. Ti auguro le cose più entusiasmanti di questo mondo, ti auguro di avere sempre la capacità di coglierne la bellezza. Ti auguro di affrontare la vita sempre con il massimo dell’impegno a petto in fuori e testa alta, e fidati che finchè potrò, io sarò il tuo scudo appoggiato alla schiena in modo tale che se cadrai non ti farai male. Ti amo, anima mia! Tanti auguri topolino!’

Post fatto in due tempi diversi

12 agosto 2018 London

Ciao amore mio

Sono appena arrivata a Londra e tu sei a casa con la nonna. Mi sto per incontrare con lo zio Jim e Matthew per parlare del nostro futuro lavorativo insieme. Sono sul Gatwick express to Victoria station… guardo fuori dal finestrino alla periferia di Londra e penso alla prima volta che sono arrivata a Londra. Credo che sia stato circa 26 anni fa. Ricordo che arrivammo la notte da un volo charter da Milano Linate se non sbaglio (si perché Malpensa credo non esistesse ancora) e alloggiammo in un college quella notte proprio alla periferia di Londra. La mia direzione finale era Durham, nel Nord Est dell’Inghilterra, vicinissimo alla Scozia. In ogni caso ricordo che quella notte guardavo le case di periferia londinese molto simili a quelle che sto guardando ora… chissà forse le stesse. Quando le vedrai capirai a cosa mi riferisco… sono casette coi mattoni rossi… well più che casette palazzi di periferia.

2 Ottobre 2018 Singapore

Mi sono interrotta da quello scritto perché ero arrivata a Victoria Station e dovevo chiamare Uber e raggiungere gli ometti in una giornata di super pioggia e freddo.

Ricordo la sensazione che ho provato in quello spostamento da Gatwick a Victoria…e ricordo quello che ti volevo comunicare.

Sai che io subisco moltissimo il fascino del Regno Unito…io amo Londra e tutto ciò che rappresenta, e volevo comunicarti la sensazione “nostalgica” che ho provato nel vedere quelle case e parzialmente rivivere le sensazioni che provai quelle prime ore dopo il mio primo atterraggio nella fredda Albione!

Osserva il mondo amore…non darlo per scontato..mai! Tu hai avuto una grande fortuna: sei una vera cittadina del mondo (fortuna dal mio punto di vista naturalmente), ma anche per te ci sono e ci saranno mille prime volte. Non perdere l’entusiasmo di vivere un posto nuovo solo perché l’esperienza ti porta a non vivere più la soggezione dell’ignoto. Imprimiti le prime impressioni…fatti scatti fotografici mentali…scatti fotografici emotivi… e cerca di ricordateli, così che forse un giorno anche tu, potrai condividerlo coi tuoi figli o con chi vorrai tu.

Ricordo di quella mia prima assoluta notte londinese, la camera di questo college, il lavandino con due rubinetti (uno per l’acqua fredda e uno per l’acqua calda) e la sensazione di stupore quando non capivo cosa ci fosse di diverso dai nostri rubinetti ma che qualcosa c’era visto che non riuscivo a lavarmi la faccia come avrei fatto a casa….ci ho messo un pochino di minuti a capire..lo ammetto haha.

Il mattino dopo la colazione nel grosso refettorio del college…per la prima volta il burro in panetti sul tavolo che era morbido e da spalmare sul pane e che era…salato!!! hahaha che ridere a pensarci ora. Il the nero….la campagna inglese sul pullman on the way to Durham…il freddo a luglio inoltrato…la scozia…il muro di adriano…il gelato alla macchina col flake di cioccolato…la pizza di pizzahut…anzi no di PizzaLand….e altre cose ancora che ora purtroppo non ricordo più!

Quello fu anche il viaggio del mio primo viaggio in aereo..della mia prima sigaretta…ebbene si… della mia prima notte ad aspettare l’alba coi piumoni sul prato del college (anzi no quello e’ stato l’anno dopo)… la prima volta che mi cimentavo ad usare il mio inglese per davvero e la sensazione di orgoglio perché venivo capita e capivo..e la sensazione di stupidità quando parlavo da manuale haha. Avevo 15 anni credo…il 1993 (sto facendo un piccolo calcolo mentale pensando ai mondiali che immancabilmente vedevamo in Inghilterra d’estate) e credo di non sbagliarmi.

Nulla amore volevo solo concludere questo post rimasto nel mio telefono a metà.

Ora tu hai 10 mesi e 10 gg..sei fantastica…stai cambiando quotidianamente. La nonna arriva dopo domani.

Io ti amo sempre di più e per sempre, vita mia!

Mamma

Passione e cambiamento

Volo Shanghai Singapore 26 maggio 2018 ore 11:23 (hai 6 mesi e una settimana)

Ciao topolino,

Sto tornando da te dopo due settimane di assenza. Dovevo per forza lavorare a Shanghai con lo zio Matteo e poi in ufficio perché è necessario che lo faccia con una certa regolarità. Mi sei mancata moltissimo ma entrambe siamo state bene mi pare, d’altronde nella vita più spesso che no, bisogna che fai quello che devi fare senza tanti drammi, visto che sono le cose giuste e di scelta non ne hai, o cmq hai già valutato che sia la scelta migliore per quel momento. Detto questo non vedo l’ora di entrare in casa e abbracciarti e baciarti tutta!!! Sei meravigliosa e ora hai imparato a fare le pernacchie con una faccina da mangiare e quindi ti mangerò tutta di baci!

Sull’aereo mi sono appena finita di guardare un documentario su una ballerina che si chiama Wendy Whelan. Io non sapevo chi fosse fino ad un’ora fa…il documentario si intitola “ restless creature” e parla sostanzialmente delle settimane finali della sua permanenza al New York City Ballet dopo 30 anni di carriera come prima ballerina.

(sto avendo difficoltà a scrivere in italiano perché I pensieri mi si formano in inglese…mannaggia sono stanca).

È carino, fatto bene mi pare, ça va sans dire che Wendy è una grandissima artista e ballerina, ma te ne parlo perché mi ha fatto riflettere sul concetto della passione e sul quando chiudere capitoli grandi e fondamentali della vita.

Per quanto mi riguarda la passione è un sentimento ed un’emozione basilare ed essenziale nella vita di un uomo o di una donna. Passione intesa in senso lato ed assoluto. Per quanto mi riguarda lo ritengo un fuoco perenne che non si spegne mai e che non dovrebbe mai spegnersi in ognuno di noi. Credo che probabilmente rappresenti un grande vantaggio che l’essere umano può avere perché può essere un motore fondamentale nel raggiungimento di un obiettivo. Ognuno ha passione un po’ in quel che vuole o che sente: nel caso di una Wendy è nel balletto, può essere in uno sport, in una materia, in una causa, in una persona…la passione si presenta sotto tante forme, ma di base credo che abbia il potere di far fare all’uomo quasi l’impossibile.

Io non ho passioni specifiche: nello sport mi è sempre piaciuto nuotare però non ho mai avuto una passione così importante da farne la mia ragione di vita. Credo però di avere ugualmente moltissima passione dentro di me e credo di versarla verso le cose in cui credo, verso le cose che amo, verso le persone che amo, verso i principi che sento appartenermi e credo soprattutto di avere una grande passione per la passione, come stile di vita. Io non sono capace di prendere le cose alla leggera, e personalmente credo che vada bene così. Tanti possono pensare che bisogna prendere le cose con più leggerezza, ma fidati troppo spesso dietro questo “leggero” stile di vita si nasconde superficialità e pigrizia emotiva. E francamente per me non è nemmeno lontanamente opzionale prendere la vita in questo modo.

Quindi amore mio, sempre vivi la tua vita con passione, è una grande alleata, a volte una bestia difficile da gestire, ma imparerai a domarla e allora sarà tua complice.

Il secondo tema è il chiudere capitoli importanti della nostra vita. Io ci sono passata di recente quando ho dovuto lasciare Shanghai per Singapore. È stata dura molto..pensa che questa settimana nell’andare a cena con la zia Lilli sono passata davanti alla mia vecchia casa e ho pianto. Sento di avere fatto la cosa giusta o cmq la cosa che sentivo con passione appunto 😉 ma lo stesso è stata una scelta carica di emotività. Shanghai ha rappresentato moltissimo per me: mi ha costruita nel bene e nel male, e la mia vita a Shanghai rappresenta la mia vita precedente al tuo arrivo, che era veramente una figata pazzesca. Certo che tu hai cambiato tutto in meglio, però io ti garantisco che mi sentivo una donna realizzata, contenta e completa e Shanghai era un po’ il mio teatro e la mia scenografia.

(una piccola parentesi a questa mia affermazione del prima e dopo Andrea…io non ho scelto di averti per legittimare la mia esistenza, la mia esistenza era incredibile già, ma io ho scelto di averti perché ti ho voluta e perché era scritto che tu dovessi essere mia e che ci saremmo dovute incontrare e la prima volta che ho incrociato il tuo sguardo ne ho avuto la certezza. Il tuo arrivo mi ha cambiato in meglio, mi ha fatto diventare donna e mi ha fatto scoprire la grandezza della donna in sé. Mi hai fatto conoscere emozioni che non avevo idea potessero esistere e la tua persona rappresenta tutto per me. Ma ci tengo a sottolineare che la mia vita era fenomenale anche prima, per lanciarti un messaggio di bastarti sempre sotto ogni circostanza, anche quando la vita ti priva di un’opzione che per te era fondamentale)

Detto questo, chiudere i capitoli della vita penso che sia un passo endogeno nel libro di ognuno di noi. Il farlo al momento giusto senza esaurire un’esperienza facendola diventare negativa, credo che sia la vera chiave di tutto. A volte in certe situazione ci rimaniamo per testardaggine, comodità, pigrizia, paura, codardia e quando questo avviene è perché il senso di questa esperienza specifica si è esaurito da tempo ma non abbiamo dentro di noi quello che serve, per uscire allo scoperto e mettersi ancora in un posizione di “sconforto” che inevitabilmente, ogni nuova situazione porta con sé. Di base credo che dentro di noi le risposte alle nostre domande siano già tutte presenti, dobbiamo solo ascoltarci bene e sentirle, e una volta scoperte non possono essere più ricoperte e dobbiamo agire.

Ti avviso questo processo ha sempre un costo, ma devi metterlo in conto e continuare se senti che è la cosa giusta e ciò di cui hai bisogno.

Ti faccio un esempio: a me Shanghai manca molto, e quando parto mi rattristo un po’, come ti dicevo quando passo davanti ai miei soliti luoghi, mi rattristo un po’, ma io so e sento di avere fatto la cosa giusta! Già prima che tu fossi concepita c’era questa spinta in me, e molto di più quando ho scoperto che crescevi in me. Il fatto che lasciare Shanghai mi sia costato molto emotivamente, non significa che la scelta sia stata sbagliata: più spesso che no, le scelte più corrette sono quelle più dure, ma è proprio così che si diventa grandi. Quindi amore ogni volta che senti una spinta in te per il cambiamento, ascoltati con attenzione, non avere fretta, ma una volta che hai capito che questa opzione sa di buono, agisci. Non avere paura. Ricorda, solo ad una cosa al mondo non c’è rimedio, per tutto il resto si può sempre rivalutare la situazione. Questo vale anche e soprattutto nelle relazioni: impara che nella vita la cosa che conta è che tu sia felice, contenta nelle situazioni in cui ti trovi, nel rispetto del prossimo sempre e cmq.

Quindi amore mio per concludere questa sequenza di pensieri ti dico, segui le tue passioni, abbraccia le tue scelte, ascoltati e non avere paura. Fidati del tuo istinto.

Ok ho detto tutto…torno a guardare un film con questa di fianco che non si vuole soffiare il naso e quindi continua a tirare su….che nervi!!!!

Ti amo senza limiti

Mamma

 

Oggi compio 40 anni!!!!!!

4 maggio 2018

Ciao amore mio magnifico, luce dei miei occhi e gioia della mia vita,

Oggi faccio 40 anni… è una tappa grande per ogni individuo ma credo che per una donna lo sia più di tutto. Le donne temono molto l’invecchiamento poichè ahimè con l’età se ne va la freschezza e la bellezza della gioventù, però io la penso diversamente…. E te pareva…penserai tu!

Io credo che si l’età ti porti qualche ruga in più, un fisico un po’ meno sodo, una resistenza fisica minore ma ti porti anche tanta tanta conoscenza e consapevolezza di te stessa e del mondo. Di chi sei, di cosa vuoi, di chi vuoi essere, di come arrivarci, di chi vuoi intorno a te, degli errori che sai di commettere, degli obiettivi che vuoi assolutamente raggiungere, e delle false chimere che non ti interessa più perseguire. Una donna a 40 anni è tanta roba…fa paura…e giustamente direi! Haha

Per questi motivi io non sono nemmeno un po’ triste…anzi sono molto contenta di chi sono…coi miei limiti, difetti, eccessi e negligenze…ma ugualmente conosco il mio cammino fino a qua, non l’ho subito, l’ho vissuto, l’ho scelto e sono fiera di questo cammino, che ora guardo da quassù e vedo tutti I miei fallimenti, successi, gioie, dolori, amori e delusioni, lacrime e risate…e poi chi vedo?

Vedo te! Tu sei il regalo più enorme che la vita mi poteva fare…e questa mattina che ci siamo svegliate così, tu hai reso il mio giorno ancora più speciale.

 

Ti amo follemente.

La tua mamma “anta”

Eccomi…mamma a tutti gli effetti…anche quelli ufficiali!

20 aprile 2018 (domani 5 mesi di te che abiti ogni angolo della mia vita)

 

Ciao topolino,

 

Se ad ottobre ti dicevo di avere latitato perché non ti scrivevo da agosto, ora non so nemmeno come definirla questa assenza. Comunque diciamo pure che sono stata un po’ presa da una signorinella che è arrivata e che mi ha cambiato la vita il 21 novembre.

 

Ebbene si il 21 novembre a 39 settimane di gravidanza tu hai deciso di venire al mondo…il 21 novembre 2017 alle ore 18:03 Singapore time.

 

Che dire? In realtà ho tutto da dire…

Ma andiamo per ordine.

 

Allora l’ultima volta che ti ho scritto stavamo per trasferirci nella nostra nuova casa…ecco si ce l’abbiamo fatta nella seconda metà di ottobre. Il trasloco è stato duro, nonostante l’aiuto di Maribelle, la sera sono tornata a casa di Alia Khala con una bella panciotta dura, e un bel po’ di quelle che si chiamano “braxton – hicks”, in pratica delle contrazioni indolori ma un pochino fastidiose. Ma avevi ragione tu, mi ero strapazzata un po’ ed ero molto molto stanca.

Cmq piano piano mi sono adattata alla mia nuova casa, ho arredato con L’INDISPENSABILE aiuto di tua Alia Khala e alla fine di ottobre la casa aveva una parvenza di me…una casa abitata da me.

Abbiamo arredato la tua cameretta grazie ai mobili che mi ha prestato Alia Khala, che erano appartenuti a Raahil prima e ad Amaan poi.

  

 

Fatto questo ho aspettato l’arrivo della nonna, dopo un ultimo weekend in solitaria con lo zio Filippo in visita a singapore.

Comunque la nonna è arrivata a singapore il 12 novembre 2017. Ero molto contenta di vederla e di finalmente averla qua con me. La gravidanza in quasi solitaria è stata molto dura, ed ora che sono al 20 aprile, riguardo al 2017 e facendo un bilancio, una signora pacca sulla spalla me la merito alla stragrande.

 

Le giornate dopo l’arrivo della nonna procedevano in attesa di te…giorno dopo giorno…finchè un giorno, precisamente il 20 novembre, ho cominciato ad accusare costanti Braxton-hicks al ritmo di 5/6 all’ora. La mattina avevo un appuntamento a redmart e non ti nascondo che avevo un po’ di ansia ad andare perché sentivo movimenti molto strani nella mia pancia. La sera di quel giorno la nonna aveva preparato le tagliatelle per lo zio Gabriele e la zia Veronica e anche a loro dicevo che mi sentivo strana e che secondo me eravamo vicini. Loro scherzavano e dicevano ‘pensa se nasce stanotte’…the little we knew.

Comunque dopo cena sono andata a letto e dopo aver detto a Alia Khala che qualcosa non andava, mi sono addormentata…o meglio ho cercato di dormire, perché le vere contrazioni sono iniziate alle ore 00:45. Sono rimasta ferma nel letto per 3 ore monitorandomi e vedendone la frequenza, finchè quando mi sono resa conto di averle ogni 4 minuti, ho pensato bene che era il caso di andare in ospedale. Mi sono fatta la doccia e lavata I capelli…ciò che non sapevo era che l’acqua calda fa aumentare le contrazioni e al tempo di chiamare la nonna le avevo già ogni 3 minuti.

Abbiamo preso la valigina e chiamato un taxi.

Mi hanno ricoverato in sala parto ore 4:45 della mattina del 21 novembre. Dopo circa 3 ore le contrazioni erano intense e ogni 2 minuti, ma ahimé non ero dilatata e la tua testa era ancora in alto, quindi, temendo il peggio (ovvero di dovere fare 12 ore di queste contrazioni dolorosissime) ho deciso di chiamare l’anestesista e di farmi fare l’epidurale. SANTO SUBITO CHIUNQUE ABBIA INVENTATO QUESTA COSA MAGNIFICA CHE È L’EPIDURALE.

Dalle 8 di quel giorno ho ripreso a respirare hahah e anche a lavorare in attesa che tu ti decidessi a nascere.

Ho chiamato Alia Khala (che ha spostato un volo per shanghai per essere li con me) e poi avvisato tutti in italia e nel mondo che la mia Andrea aveva deciso di uscire allo scoperto.

Le ore passavano ma nulla succedeva…alle 13 le infermiere mi vennero a visitare e il dr. Paul anche, ma non ero ancora dilatata. Il dr. Paul allora mi disse che ci sarebbero volute molte ore e che sarebbe tornato alle 17.

Alle 17??? – pensavo io – ma quanto ancora devo aspettare??

Cosi mi sono messa comoda e ho continuato a lavroare e verso le 17 appunto ho chiamato lo zio Matteo per lavoro.

Mentre al telefono con lui, io però sentivo dei movimenti molto strani…la nonna guardava e diceva che c’era qualcosa. L’infermiera guardava e diceva che c’era la sacca amniotica ma che eravamo ancora indietro….eppure io mi sentivo l’istinto di spingere.

Ho continuato a parlare al telefono con lo zio Matteo, finché ho sentito qualcosa di molto strano, e ho deciso di mettere giù il telefono. In quel momento è entrato il dr. Paul, il quale mi dice…guarda ora ti visito ma sarai dilatata 4/5 cm, caso mai ti darò l’ossitocina. Non fa in tempo a cominciare la visita che mi guarda e mi dice ‘Ha! What do you know? There is the head here already…you need to push NOW!…nurse, prepare her!’

All’improvviso dal nulla avevo la gambe divaricate, la schiena dritta, due ostetriche dalla parte e il dr Paul che mostrava la tua testolina piena di capelli neri alla nonna. Dr. Paul mi dice…how is your fitness level?…I went…good….ok so push when I tell you. In letteralmente 4 spinte alle ore 18:03 il dr. Paul ti ha posato sul mio petto…e il mio mondo e la mia vita sono cambiati inesorabilmente.

 

 

 

 

 

Io, topo, non so se tu un giorno diventerai madre…sarà una scelta che farai tu e la vita…ma ti auguro, se lo diventerai, di provare ciò che ho provato io la prima volta che ti ho visto.

Le settimane antecedenti la tua nascita, ero molto spaventata: non avevo paura del parto come molti pensavano…bensí del post-parto. Temevo che ti avrei trovato estranea..temevo che non avrei saputo che fare…temevo che sarei stata inadeguata…e invece quando ti ho visto, io ho avuto la sensazione di conoscerti da sempre, che noi ci fossimo già incontrate, che tu fossi veramente un pezzo di anima mia mancante, che il nostro fosse un legame ancestrale…e lì quel giorno in quella sala parto, ho capito cosa volesse dire amare incondizionatamente. IO TI HO AMATO FOLLEMENTE DA SUBITO E SO CHE NON C’E’ NULLA CHE IO NON POSSA FARE PER IL TUO BENE. Chissà a che punto sarà il nostro rapporto quando tu leggerai queste parole…chissà se saremo alleate o “nemiche”…well se tu mi sarai nemica, perché io non lo potrò mai essere: tu sei la persona più importante della mia vita, il vero amore mio..e la mia piü grande maestra di vita, perché nascendo io ho imparato tutto quello che conta sapere. Tu mi ha reso madre e il mio amore per te non conosce limiti. Se leggerai queste parole a 40 anni (come io ho ora…well fra qualche settimana) e madre, capirai tante cose…se leggerai quetse parole a 18 anni, ti sembrerò smelensa e mi troverai ridondante…se le leggerai che non ci sarò più, ti prego tieni a mente che il mio amore trascenderà ogni spazio temporale e terreno, perché la mia protezione ti seguirà ovuqnue perché il mio amore per te è senza condizioni.

Dopo averti allegato un po’ di foto…ti copio il messaggio che ho scritto su Facebook qualche giorno dopo la tua nascita….eccotelo.

Leggilo ascoltando “a modo tuo” di Elisa.

  

 

(mentre sto scrivendo la nonna e’ appena entrata in camera mia con te in braccio che urli…hahah sono le 21:37 SG time e hai un mega jet lag)

Ok ho dato per oggi…ora sono le 23:22 e tu sei ancora che te la ridi e te la chiacchieri sul divano…annamo bène…non si dorme presto nemmeno stanotte!

Ti amo amore mio…tutta la vita!

Ti scrivo ancora presto per dirti il resto!

Mamma

 

Ho latitato

Singapore, 4 ottobre 2017 (32 settimane e 3 gg di te inquilina di me)

Hola tora,

Ebbene si ho latitato infamemente! Perdonami!

L’ultima volta che ti ho scritto ero appena rientrata a Shanghai da Singapore con lo zio Jim e ti dicevo che avevamo un bel da fare ma tutto bene.

Ecco ora siamo già a Singapore, for good come si dice da queste parti e abbiamo lasciato Shanghai come nostra casa. La tua prima casa in effetti, se così si può dire, anche se in realtà la tua prima casa sono io..ma cmq diciamo che, siccome sono venuta a conoscenza della tua esistenza in quel bagno degli ospiti di shanghai, credo che possiamo definirla la tua prima casa.

Le ultime settimane a Shanghai sono state molto molto intense, pure troppo ti dirò. Devo ammettere che avevo bisogno di queste due quasi ormai settimane di pausa da tutto. Siamo arrivate qua, insieme a Alia Khala, che ovviamente era li’ a tenermi la mano quando mi sono chiusa la porta alle spalle di 15 anni di Cina, la sera di giovedi 21 settembre. (sto scrivendo questo e tu hai appena fatto un balletto nella pancia che ho visto proprio la samba…brava amore divertiti).

È stato forte salutare la mia città ma sento nel profondo del mio cuore che sto facendo la cosa giusta per noi e quindi la tristezza devo dire è stata molto marginale. C’è anche da dire che ci tornerò molto spesso per lavoro e quindi credo che questo pensiero mi tranquillizzi molto, ma di fatto non sono piu residente di Shanghai ma bensi di Singapore.

Il weekend prima di partire ho fatto un piccolo farewell per salutare I miei amici piu’ cari ed e’ stata proprio unabella festa: mi hanno sorpreso con posters e cartoline e un libro raccolta di foto, pensa un po’ dedicato a te! Forse ti volgiono anche loro gia raccontare chi e’ la tua mamma…ho pianto che non ti spiego: leggere le parole che tutti gli zii hanno scritto per me e vedermi molto giovane e ignara in molti frammenti di memoria, mi ha commosso moltissimo. Direi che il comune denominatore di queste settimane sia stato una manifestazione di amore dietro l’altra verso di me e anche verso di te! Mi ha lasciato spesso senza parole e mi ha fatto indubbiamente molto piacere.

Ti allego alcune di queste foto carine in cui si vede quello di cui ti sto parlando.

 

Oggi la mamma è un po’ malata quindi ha poco da aggiungere solo ti volevo dire: siamo a singaporeeeee!! woohoo e fra poco ti incontro!!!! La prossima volta ti scrivo dalla nostra casa nuova.

Ciao amore a domani che ti vedo dal dottore

La mamma

Last trips as resident and unresidents!

Shanghai 19 agosto 2017 (26 settimane di te inquilina del mio corpo)

Buongiorno Tora,

Mi verrebbe da chiederti come stai, ma sento che ti muovi quindi penso tu stia bene. Ieri abbiamo fatto una visita e ci hanno detto che è tutto a posto, che sei grandina ma che stai bene. Io ho perso un chilo e mezzo dall’ultima visita EVVAI!!! Devi sapere che ho il terrore di diventare una balena…la tendenza in famiglia c’è: la nostra “razza” (per dirla come direbbero nella bassa) non è propriamente di pesi piuma o strutture esili, perciò sono terrorizzata di diventare una palla di grasso…Ecco per dirtelo in parole povere.

Cmq siamo appena tornate da Singapore: il nostro ultimo viaggio da non residenti. Nella foto siamo io, lo zio Jim, Raahil (con una faccia seria che non mi spiego) e Amaan, il terremoto. Stavamo uscendo per andare in aeroporto e tornare a Shanghai…ultimo viaggio da residenti.

Abbiamo passato una settimana piuttosto intensa: credo che la mia vita in questo anno 2017 sia veramente degna di una grande parentesi graffa, perchè ne abbiamo viste di ogni, ne abbiamo sentite di ogni e affrontate di ogni.

Lo scopo di questo viaggio era di trovare casa, dottore, ospedale dove farti nascere, incontri di lavoro vari. Abbiamo fatto tutto ma ahimè pare che non abbiamo trovato casa ancora..mannaggia! sto negoziando col padrone di casa ma vedremo! In ogni caso io ho fatto del mio meglio, ma a volte dappertutto non si riesce ad arrivare, sappilo!

Quindi arriveremo il 21 settembre a Singapore senza dimora, ma ovviamente staremo dalla tua Alia Khala e Atiff Khalu e da lì andremo ancora a caccia di case come se non ci fosse un domani!

Credo che a Singapore imparerò tante cose nuove…principalmente legate al lavoro e a questa nuova attività che andrò ad intraprendere. Con lo zio Jim ci hanno un po’ fatto il mazzo al nostro primo incontro, scoraggiandoci un po’, ma sai cosa ho capito?

Che a volte certe scosse che non ti aspettavi, e non sempre ti sembrano positive, di primo acchito, poi però ti costringono a darti una mossa e a mettere in piedi velocemente piani che non avevi previsto. Diciamo che tutto quest’anno è stato un po’ così ecco, ma questa settimana ne è stato un ulteriore esempio.

Dopo un primo momento di grande sconforto, ci siamo guardati in faccia e abbiamo un po’ cercato di capire come ristrutturare il nostro piano e sai che ti dico? Ben venga quel meeting andato male, perché ora abbiamo una vera strategia di Guerra! Yuppie!

Sono spaventata da queste nuove avventure che andrò ad intraprendere, non te lo nascondo, ma sono anche molto eccitata e curiosa di vedere come andrà a finire. Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare e allora just bring it on!

Sarà un bellissimo giro di giostra, amore mio quindi allacciati bene le cinture, cippina, che la mamma farà di tutto per rendertelo sempre più entusiasmante!

Scappo in palestra dallo zio Red, bacione grandissimo!

Mamma.

Mama is obsessed with Chelsea Handler

Shanghai 4 agosto 2017 (23 settimane e 5 gg di te inquilina del mio corpo)

Ciao Patatis,

Questo post credo sarà metà in Italiano metà in inglese. Vado a braccio quindi non ho idea, però sospetto di si.

Devi sapere che la mamma si è fissata ultimamente con una trasmissione su Netflix (probabilmente Netflix non esisterà più quando sarai in grado di leggere questi posts) che si chiama Chelsea. Chelsea Handler è una comica americana, in realtà una comica che fa stand-up comedy (che sono i più provocatori e divertenti secondo me), che tra le tante cose che ha fatto, ora conduce uno show tutto suo…un talk-show in cui tocca argomenti direi piuttosto attuali e spinosi. Chelsea ha uno stile MOLTO irriverente, direi che usa un linguaggio non proprio adatto ad un pubblico non adulto, ma la sfrontatezza, non sempre, ma a volte è veicolo di messaggi forti e a volte scomodi, che però è molto importante comunicare. Gli argomenti di cui tratta sono tra i più disparati: dalla religione, al femminismo, alla politica, allo sport (che lei detesta) etc.

Considera che questo é un periodo molto particolare per la storia degli Stati Uniti d’America…per usare le parole di Debra Messing (un’attrice molto impegnata nel proteggere i diritti della comunità LGBTQ) durante uno speech fenomenale che fece a maggio 2017… “a very bad and very orange man is in our White house..at least a few days a month”. Haha in effetti l’attuale presidente degli USA è Donald Trump, una persona piuttosto spregevole che quindi fa muovere l’opinione pubblica, costringendola a schierarsi e a riflettere molto sul momento storico che stiamo attraversando come USA e come mondo intero. Contestualmente allo show di Chelsea, lei non perde occasione per apertamente insultarlo utilizzando termini molto coloriti e anche volgari, ma d’altronde il caro Donnie te le tira fuori dalla bocca.

Cmq non voglio parlare di questa cosa specificatamente in questo post, in realtà vorrei parlarti del perché amo molto questo show e di che privilegio mi sento nell’essere in grado di vederlo, capirlo, interiorizzarlo e prenderne spunto di riflessione.

Amo questo programma perché mi offre degli spunti di riflessione originali, irriverenti a tratti, ma così interessanti e che mi muovono così mille pensieri, che nell’atto stesso di prendere nutrimento da queste conversazioni che ascolto, gioisco di avere avuto tutte le opportunità che ho avuto e che mi hanno portato qui. Arrivare qui per me significa padroneggiare una lingua fuori dalla mia con un certo agio che in automatico mi dà accesso a fonti di ispirazione ed educazione della mia mente e del mio spirito, da cui sarei in automatico reclusa. Questo privilegio che continua da qualche anno, mi porta ora non solo a capire ma a cogliere l’importanza degli argomenti di cui sento parlare. E il coglierne l’importanza risiede interamente nello sforzo costante che ho fatto negli anni di espormi a tantissime culture e modi di pensare diametralmente diversi dai miei.

Per esempio parlando di religione, Chelsea (per parte di padre ebrea) invita a casa sua a cena un ebreo omosessuale, una cattolica, una mussulmana e un protestante. Ognuno di queste persone parla della sua religione, conversa di come la religione ha influenzato e influenza la propria vita e di come a volte ahinoi purtroppo la religione sia strumentalizzata per fini politici di grave bassezza morale. Una cena di questo tipo è SEMPRE una miniera d’oro di crescita…e adoro di avere l’opportunità di essere spettatrice di queste conversazioni mentre faccio colazione prima di andare lavorare, cominciando la mia giornata con un nutrimento importante alla mia anima e al mio spirito.

Ecco amore mio, impara sempre a buttarti in situazioni fuori dai tuoi schemi, sii sempre aperta ad ascoltare e ad incontrare qualcuno che con te non ha molto da spartire dal punto di vista culturale o di educazione. Fidati, che ogni volta avrai qualcosa da imparare, ogni singola volta riceverai in dono un punto di vista così diverso dal tuo, che sebbene a volte non ti troverà concorde, ti costringerà a riflettere. E così piano piano la tua mente si aprirà come un fiore e imparerai a concepire, ad accettare che questo mondo è veramente bello perché è vario. E scoprirai che tantissime delle lezioni più importanti della tua vita vengono proprio da queste persone che, essendo così diverse da te, ti costringono, per il fatto stesso che stanno interagendo con te, a cambiare la tua prospettiva, ti costringeranno a fare uno sforzo attivo a metterti nei loro panni e cercare di capire perché ragionano così. Questo in nessun modo ti porterà a trovarti in accordo con loro, tante volte, ma non è questa la cosa interessante, la cosa interessante è il piccolo dono che queste conversazioni ti daranno, di cui tu non sarai minimamente consapevole, finché un giorno lo sarai perché certi passaggi ti risulteranno così naturali che ti chiederai, girandoti a guardare la tua vita “ma come ci sono arrivata qua?!”

Ecco Andrea, io spero che, dandoti l’opportunità di nascere in un paese come Singapore, che nei suoi limiti importanti è cmq un melting pot di culture molto diverse e sottoposta alla nostra cerchia di amicizie più stretta, tu tanti di questi passaggi li farai dalla nascita. I tuoi “zio Andrea e zio Danio” miei, saranno verosimilmente Raahil e Amaan che sono pakistani e mussulmani, che quindi con la cultura della mamma hanno poco a che fare, ma tu non ci baderai nemmeno probabilmente e questa cosa qua la mamma LA ADORA SOPRA OGNI COSA! Vale tutti i sacrifici che sto facendo e tutti i sacrifici che il nonno e la nonna hanno fatto.

La foto che ti ho postato e’ di Chelsea appunto e posa con un tale Gloria Steinem, una femminista DOC a cui dobbiamo molto e di cui ti parlerò quando parleremo a lungo di cosa penso del femminismo e del perché mi sento femminista.

Ecco non ho scritto nulla in inglese hahaha…la prossima volta! I only wanted to add a little thank you to Auntie Mariel that introduce me to Chelsea! Thank you mama!

Ok ora vado a mangiare Tora, anzi andiamo a mangiare.

A presto,

Mamma

Ciao tora fasöla

Il mio primo post da blogger…emozione e agitazione…vabbè here it goes!

Shanghai, 31 luglio 2017 (settimana 23 e 1 giorno di te inquilina del mio corpo)

Ho sempre avuto la presunzione (perché di questo un po’ si tratta secondo me) di avere qualcosa da dire più degli altri, di avere dei messaggi da lasciare ai posteri, anzi non ai posteri che è una cazzata, perché mica ho dei messaggi premonitori da dare loro, ma piuttosto al mondo inteso come tutto ciò che è esterno a me. Poi però il foglio bianco… il tempo che manca… il “ma e poi cosa scrivo” mi hanno sempre un po’ frenato. Tutto questo finché non ho scoperto che esistevi tu e allora ho capito che le cose che avevo da dire in realtà era imperativo che le dicessi a te. Penso che verosimilmente il mondo non sarà molto interessato a questi scritti, ma voglio sperare che tu lo sarai un giorno chissà. E se non sarà, andrà bene lo stesso, perché vedi cara Tora mia, a volte nella vita te ne devi un po’ fregare di ciò che pensa la gente, o di fare tutto ciò che fai con una logica e uno scopo chiaro, a volte conviene davvero fare ciò che uno sente e poi l’evoluzione e le conseguenze di queste azioni si vedranno.

Ora tu non lo sai ancora, ma io so che la nonna sicuramente leggerà queste righe con estremo interesse…d’altronde lei approva di molte cose che faccio, specialmente quando scrivo: facebook ci ha dato questo vantaggio e questo mezzo e lei si sbrodola spesso a leggermi. Poi questo giro le va bene un mondo che sto scrivendo in italiano e capirà tutto….che pacchia.

Cmq questo detto, eccomi qua: sono la tua mamma! Che parolone…accidenti! Un po’ mi viene un velo di magone a scriverla e a recitarla nella mia mente, questa frase. Pensa che io non avrei dovuta dirla mai, sai? Secondo la scienza io non sarei potuta diventare mamma mai: per qualche motivo, alla medicina non noto, le mie ovaie erano precocemente molto povere di ovociti e quindi impossibile per me concepire naturalmente o “artificialmente” una vita.

Ha! Bizzarro dirlo ora, che mi hai appena dato un calcio nella pancia…eppure è cosi!

Devo confessarti che ci avevo messo un po’ ad accettare questa sentenza di non maternità, non è stato un percorso facilissimo, ma ritengo che sia stato utile farlo per crescere e anche forse, per darti la possibilità di poi decidere di abitarmi.

Vedi, credo che nella vita sia molto importante affrontare le cose di petto…più mi conoscerai, più saprai che è vero e più probabilmente subirai le conseguenze di questo mio modus cogitandi e “ahite” operandi! Non sempre è facile fare questo…anzi purtroppo più la verità è scomoda, più farlo è difficile, però non penso che esista altro modo per vivere crescendo ed imparando. E quindi 3 anni fa ho intrapreso un percorso di esplorazione prima del problema (cliniche e test) e poi di accettazione di ciò che si rivelava la realtà del mio destino: non maternità.

Sai che tanti quando hanno Saputo che esistevi hanno pensato che ci fosse lo zampino del nonno Paolo? Mmmhhh chissà forse…lui sarebbe diventato matto sai? Mamma mia avrebbe perso la testa al pensiero di conoscerti e insegnarti tutte le cose che sapeva. Tante, ti sarebbero state utili credo e tante, invece, avrebbero complicato la vita a me: d’altronde chi ha conosciuto il nonno SA che non era una persona molto calma e composta. Direi che per usare un idioma che imparerai presto, insieme alle 300 lingue che ti farò imparare, l’era an bél sacradiu! Quindi credo che, un po’ perché ne condividi i geni e un po’ perché ne avresti condivisa la presenza, saresti stata influenzata tanto anche tu da lui. Un po’ come lo sono stata io o lo zio Andrea e anche un po’ lo zio Danio.

Ma passiamo oltre… del nonno Paolo torneremo a parlare, ma soprattutto ne sentirai tanto tanto parlare!

In realtà non so esattamente come strutturare questa mia “lettera” a te, che nel mio immaginario ora, vorrei durasse una vita, quindi non so bene a cosa voglio passare a parlare ora, ma so che ho tante cose da dirti.

Intanto ho una grandissima curiosità di conoscerti. Ti temo però: per qualche motivo ti immagino una persona forte e con un carattere deciso e non tanto perché tu sia mia, ma perché hai deciso tu di arrivare nella mia vita e mi hai lasciato senza scelta, parole e terreno sotto I piedi. Credimi in pochi hanno avuto questa capacità con la tua mamma, anzi puoi proprio dire che sei stata l’unica. Forse paradossalmente hai più risposte tu di me ai miei quesiti, allo stato attuale, perché essendo stata tua la decisione, avrai i tuoi buoni motivi per avere fatto questa scelta, ma nell’ordine normale delle cose sono io che ti dovrò guidare per un periodo ed essere tuo veicolo per vivere la tua vita e tracciare la tua strada e il tuo destino.

Direi che il tuo libro comincia virtualmente da qua… da queste mie parole che mi insegnerai anche tu a scrivere.

Ora tu sei nella mia pancia, hai 23 settimane e un giorno di vita, pesi più o meno 700 grammi e sei circa 28 cm. Ti fai sentire quando mangio qualcosa di dolce e quando faccio dei movimenti strani in palestra. Hai già avuto il singhiozzo e abbiamo già litigato perché mi hai fatto male all’ombelico. Non ti parlo tantissimo, ma ti penso costantemente e sto imparando ad amarti, o almeno penso che sia amore materno questo. Credo che non ti venga istantaneo, a me non è venuto, però non riesco più ad immaginare la mia vita senza di te, senza immaginarti nel mio futuro e senza incorporarti nelle mie scelte. Una cosa te la posso dire: sebbene non ti abbia ancora dichiarato amore innato, ti posso garantire che tutte le scelte che sto già facendo, sono solo fatte con te in mente e come priorità imperativa ed assoluta. Quello che io ritengo essere il TUO bene, ti posso assicurare che è la mia priorità, il mio motore e la mia motivazione. E che motivazione!

Che poi decisioni…ha! Mi fa strano scrivere questo, perché sebbene io mi ritenga una persona piuttosto decisa, ogni volta che devo arrivare ad una definizione di qualcosa, anche nella mia mente vengono valiate le varie opzioni, che poi appunto mi portano ad una scelta. Ecco da quando ci sei tu, tutto questo non c’è più! (cit. di Lucio che sentirai da quando nasci… ma questa è un’eredità dei nonni a cui non potrai esimerti). Dicevo questo processo ora non avviene: più spesso che no, ora, le decisioni arrivano formate nella mia mente. Mi sento come se qualcuno me le sussurrasse nelle orecchie e io credo solo che siano idee mie, invece no, secondo me! Penso una cosa per la prima volta ed è una decisione presa e granitica! La trovo molto bizzarra questa cosa qui, ma anche comoda ti dirò!

Il tuo nome per esempio: Andrea. Ricordo ancora quando l’ho deciso e come penso avrai capito, era la prima volta che lo pensavo. Ero solo di 5 o 6 settimane al massimo e stavo per andare a dormire. Come tu ben sai, prima di dormire ringraziamo per la giornata, per tutto ciò che ci è successo, chiediamo di proteggere tutta la nostra grandissima famiglia quella di sangue e quella di cuore, e ci affidiamo al nonno Paolo, alla Wilma, alla Elena, ai miei nonni tutti (tuoi bisnonni) e ai nonni dello zio Andrea e dello zio Danio (questa cosa qua loro non la sanno 🙂 ). Insomma dopo avere fatto questo, ho avuto un pensiero dal nulla ed è stato: “questo bambino si deve chiamare Andrea, e si chiamerà così sia che sia maschio sia che sia femmina”. E mi sono sorpresa di questa cosa, nel senso che il nome Andrea mi è sempre piaciuto, ma non avevo mai pensato che avrei chiamato i miei figli così, e invece, decisione arrivata formata nella mia mente. Solo un’altra volta ho sentito di una cosa simile, quando ho letto che J. K. Rowling, quando ha ideato Harry Potter (di cui tu ti zupperai tutti i libri presto perché la sottoscritta non vede l’ora di rileggerli) il personaggio di Harry le è saltato in mente formato, mentre era in treno improvvisamente. Ecco anche a me così più o meno.

Cmq a parte questa curiosità, la storia del tuo nome è questa.

Quella del secondo nome invece è andata che mi sentivo un po’ in colpa di non volerti dare il nome del nonno, qualora tu fossi stata maschio: vuoi mettere essere completamente omonima del nonno?! CIAO!!!! Quindi avevo deciso che casomai, fossi stata maschio (cosa che non ti nascondo, ho sperato a lungo), ti avrei chiamata Paolo di secondo nome. A quel punto per pars condicio, dovevo pensare a che secondo nome darti, qualora invece fossi stata femmina. E allora ho pensato che dovevi portare il nome della mamma del nonno, mia nonna Maria. La bisnonna Maria era una donna straordinaria, che aveva fatto solo la quinta elementare, ma che era dotata di un’intelligenza e una saggezza senza eguali. Non solo, chiunque l’abbia conosciuta, non può che testimoniare una grandissima forza fisica ed interiore, una schiettezza imbarazzante e un amore incondizionato per la sua famiglia. Mi amava molto e io l’ho amata molto anche io. È morta che io avevo solo 16 anni, e mi dispiace molto non avere avuto l’opportunità di conoscerla e parlarci da adulta. Sono certa che avrei avuto da imparare molto da lei e avrei potuto confrontarmi in maniera proficua da grande. Ma la vita va come deve andare, ricordatelo sempre, e considerato che il nonno Paolo morì solo 5 anni dopo, è andata meglio che la bisnonna Maria non fosse più al mondo, perché non sarebbe sopravvissuta al dolore.

Mi emoziona scrivere queste cose, ma le emozioni sono sempre una bella espressione dell’animo umano. Un grande dono che il Signore ci ha fatto. Mi piace ricordare queste cose e fare di questi pensieri, ma soprattutto mi piace un sacco che porterai il suo nome. Sento che sarà un tuo talismano di fortuna e forza e di tanto coraggio, perché quello la tua bisnonna Maria ne aveva a bizzeffe.

E così siamo arrivati al tuo acronimo, che penso diventerà la tua ossessione perché è già la mia. La parola AMO in italiano è l’abbreviazione di amore, che è senza dubbio la più bella parola del mondo e quindi tu raggruppi già tante cose e tanti concetti.

Che flash che ti sto scrivendo e ti sto indirizzando questi miei pensieri come se fossi già nata e di più come se tu potessi già leggerli. Credo che però se questa lettera deve risultarti autentica, devo scriverla in più battute e raccontarti un po’ di noi…di noi 2 in primis e poi anche della nostra famiglia, che conoscerai presto.

Direi che è tutto per ora, ma volevo solo aggiungere che sono molto onorata di essere la tua mamma e ti ringrazio di avermi dato la possibilità di scrivere queste parole.

A presto,

La tua mamma